La violenza sulle donne è un fenomeno transculturale e trasversale, sommerso e sottostimato , che colpisce tutte le fasce sociali e culturali.
Oggi si parla tanto di violenza sulle donne , ne danno risalto , i media, i telegiornali, tuttavia si pensa che sia qualcosa di estraneo, di lontano, ” qualcosa che non ci tocca”, in realtà non è così ,perché essere vittime di violenza può capitare a chiunque.
L’ONU nel 1993 ha definito la violenza di genere: “…ogni atto di violenza fondato sul genere che comporti o possa comportare per donna, danno o sofferenza fisica e psichica, o sessuale , includendo la minaccia di questi atti, coercizione o privazioni arbitrarie delle libertà, che avvengano nel corso della vita pubblica o privata.” ( art. 1).
Nella maggior parte dei casi si tratta di atti perpetrati da parte di uomini, in particolare partner o ex-partner della donna: stando, infatti, a quanto riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) una donna su tre nel mondo ha vissuto, almeno una volta nella propria vita, atti di violenza fisica o sessuale all’interno di un rapporto di coppia; inoltre, i dati relativi al femminicidio ci dicono che circa il 38% delle donne assassinate sono state uccise dal partner o ex partner.
Esistono vari tipi di violenza: fisica, psicologica, sessuale, economica e stalking.
La violenza fisica è una forma di aggressività e di maltrattamento contro le donne, e il loro corpo. Spesso è esercitata con forza, per determinare nella donna un ruolo di sottomissione.
Essa consiste ad esempio in: picchiare con o senza l’uso di oggetti. Spintonare, tirare per i capelli, dare schiaffi, pugni, dare calci, strangolare, ustionare, ferire con un coltello, torturare, uccidere.
La violenza di tipo psicologica consiste in attacchi diretti a colpire la dignità personale, forme di mancanza di rispetto, atteggiamenti colti a ribadire continuamente uno stato di subordinazione e una condizione di inferiorità.
Essa consiste ad esempio in: minacciare, insultare, umiliare, attaccare l’identità e l’autostima, isolarla, impedire o controllare le sue relazioni con gli altri, essere sbattute fuori casa, essere rinchiuse in casa.
La violenza di tipo sessuale riguarda qualsiasi imposizione di coinvolgimento in attività e/o rapporti sessuali senza il consenso, sia all’interno che al di fuori della coppia. Spesso la violenza sessuale comporta aggressività fisiche quali lo stupro, il tentativo di stupro, lo stupro di gruppo in cui la donna viene costretta ad avere rapporti sessuali con una o più persone estranee, o ancora con un parente, amico, un collega, che non accettano il rifiuto della donna.
Essa riguarda anche: fare battute e prese in giro a sfondo sessuale, fare telefonate oscene, contatti intenzionali col corpo, avances sempre più pesanti, costringere a atti o rapporti sessuali non voluti.
Per violenza economica s’intendono forme dirette ed indirette di controllo sull’indipendenza economica e limitano o impediscono alla donna di disporre di denaro, fare liberamente acquisti, avere un proprio lavoro.
Essa consiste ad esempio in: sottrarre alla donna il suo stipendio, impedirle qualsiasi decisione in merito alla gestione dell’economia familiare, rinfacciare qualsiasi spesa, obbligarla a lasciare il lavoro o impedirle di trovarsene uno.
La violenza psicologica può manifestarsi tramite vere e proprie persecuzioni e molestie assillanti che hanno lo scopo di indurre la persona ad uno stato di allerta, di ansia, di emergenza e di stress psicologico. Comunemente conosciuto con il termine “stalking” ,questo comportamento non è attivato solo da sconosciuti, ma anche da familiari solitamente mossi dal risentimento o dalla paura di perdere la relazione.
Lo stalker ad esempio effettua contiene telefonate, sms, e-mail, visite indesiderate e, anche il pedinamento, raccolta di informazioni sulla persona ed i suoi movimenti, la persecuzione può arrivare a delle vere e proprie minacce e anche alla morte.
Subire violenza è un’esperienza traumatica e le conseguenze sulla salute possono essere molto gravi.
Non esiste una “tipologia” della donna maltrattata ma conoscere alcune delle conseguenze della violenza sulla donna può aiutare a comprenderne meglio i comportamenti.
La violenza provoca importanti danni fisici e psichici, a breve ed a lungo termine, ed in alcuni casi può dare luogo, direttamente o indirettamente (omicidio, suicidio, gravi patologie correlate) alla morte della vittima.
La violenza implica una grave e pervasiva invasione del sé, annientando il senso di sicurezza della donna e la fiducia in se stessa e negli altri.
Impotenza, passività, senso di debolezza, isolamento, confusione, incapacità di prendere decisioni sono alcuni fra gli effetti più frequenti. Violenze gravi e soprattutto ripetute, creano nella donna un sentimento di ansia intensa o di paura generalizzata.
I ricordi delle violenze possono emergere in modo inaspettato, sotto forma di incubi, flashback ( Sindrome post traumatica da stress).
Spesso la donna soffre di depressione o di disturbi d’ansia e, soprattutto tra le giovani, di disturbi alimentari. Sono frequenti i tentativi di suicidio così come le forme di addiction (più frequentemente alcool).
Dai dati dell’OMS emerge che la violenza e lo stato di stress conseguente possono determinare anche dei disturbi fisici (disturbi ginecologici e gastrointestinali, dolori cronici, astenia cronica, cefalea persistente ecc.).
Dunque è molto importante parlarne e fare opere di prevenzione e di sensibilizzazione.